Legamabiente: ancora troppi rifiuti abbandonati sulle spiagge italiane
Arriva l’estate, voglia di spiaggia ma attenti ai rifiuti!
Arriva l’estate e torna la voglia di sole, spiaggia e mare.
Cosa c’è di più rilassante e piacevole di una giornata in spiaggia ?
Questo bene comune che circonda la nostra splendida penisola va però rispettato e tutelato dall’incuria umana, i risultati dell’indagine “Beach litter” di Legambiente fanno riflettere sulla mancanza di sensibilità verso il tema ambientale e sulla “leggerezza” con cui si attuano comportamenti che distruggono la flora e la fauna quando l’alternativa sarebbe semplicemente recarsi ad un cestino della spazzatura.
Legambiente e l’indagine “Beach litter”
L’ indagine “Beach litter” promossa da Legambiente nell’ambito della campagna “Spiagge e Fondali puliti – Clean-up the Med 2015” creata in collaborazione con Cial, Novamont, Mareblu e Virosac ha visto centinaia di volontari impegnati nel ripulire e monitorare 54 spiagge del Mar Mediterraneo di cui 29 in Italia e 25 negli altri paesi costieri.
I principali indicatori presi in considerazione sono: la composizione del rifiuto e la sua quantità e grandezza
La top ten dei rifiuti sulle spiagge italiane
Sia in Italia che negli altri paesi dove è avvenuta l’indagine “Beach litter” la plastica è il rifiuto più diffuso.
Nel nostro paese questa rappresenta l’80% dei rifiuti spiaggiate, mentre all’estero si ferma al 67%.
La nota positiva, visto che vogliamo essere ottimisti, è la notevole diminuzione di sacchetti di plastica non biodegradabili che si attestano al 2%.
Questo risultato si è raggiunto probabilmente grazie alla battaglia intrapresa proprio da Legambiente per il divieto di vendita di questa tipologia di sacchetti. Nelle altre nazioni la presenza dei sacchetti di plastica in spiaggia è ancora del 7%, notevolmente più alta.
I rifiuti maggiormente diffusi sulle spiagge italiane sono:
- bottiglie di plastica (10,3%)
- tappi e coperchi di plastica e metallo (6,9%),
- nasse, reti, strumenti da pesca e cassette per il pesce (6,5%).
- rifiuti da mancata depurazione (4,9%) come cotton fioc, assorbenti, blister, deodoranti da wc.
- stoviglie usa e getta di plastica (4,8%),
- materiali da costruzione (4%),
- flaconi di detergenti (3,8%),
- bottiglie di vetro (3,3%)
- sacchetti di patatine e stecchetti di leccalecca e gelati (1,9%)
Anche a casa smaltiamo correttamente i rifiuti
La massiccia presenza sui litorali italiani di rifiuti da mancata depurazione evidenzia come purtroppo vi sia pochissima sensibilità e buona volontà di smaltire correttamente anche i rifiuti casalinghi.
Gettarli nel wc può sembrare l’opzione più semplice ma purtroppo cosi si inquinano spiagge e mare anche a causa dell’inefficienza dei sistemi depurativi che svolgono solo in parte la funzione di filtraggio a cui sono preposti.
Rifiuti spiaggiati = morte per fauna e flora marina
E’ inoltre assurdo che ancora oggi la maggioranza dei rifiuti derivi dall’abbandono consapevole in loco che testimonia la totale indifferenza verso l’ambiente costiero e la fauna.
I rifiuti abbandonati sui litorali o smaltiti scorrettamente nel wc nelle abitazioni causano ogni anno una strage silenziosa di tartarughe, uccelli e pesci.
Diversi studi hanno provato che nel Mediterraneo l’ingestione di rifiuti è la causa di morte del 79% delle tartarughe marine e dell’intero ecosistema del mare, un dato che sicuramente fa riflettere.
Cosa accade sulle altre spiagge del Mediterraneo
La poco onorevole classifica di spiagge dove è più massiccia la presenza di rifiuti vede in prima posizione la Turchia, dove vi è una media di 33 rifiuti ogni 100 mq (densità doppia rispetto all’Italia), seguita dall’Algeria e dalla Croazia.
Aiuta l’ambiente con un atto di solidarietà, Come?
Per scoprirlo visita il sito: www.progettoinnovazione.eu
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